Mauro Previdi - attività politica e istituzionale | ||||||
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Rovereto, 3 febbraio 2013 La guerra dei rifiuti è ormai scoppiata. E non c’entrano le lamentele dei cittadini per l’introduzione della nuova Tares e l’obbligo di acquisto di sacchetti verdi per il residuo; stavolta lo scontro è ad alti livelli. Prima ci sono sono messi i commercianti, con Unione e Confesercenti che stanno lavorando ad un distacco dalla Trenta con l’affidamento della raccolta ad una ditta privata, e adesso potrebbe essere addirittura il consiglio comunale a dire addio al gestore attuale, Dolomiti Energia. A spingere per una soluzione «in house» è il presidente della commissione ambiente Mauro Previdi. Che domani, ai colleghi commissari (e il giorno dopo all’intero civico consesso), chiederà di lavorare ad uno scorporo del ciclo rifiuti abbandonando DE. «Visto il caos rifiuti e le prese di posizione contro la Trenta, che ormai occupano la quotidianità - spiega Previdi - chiederò ai consiglieri di ragionare su una gestione “in house”». È una proposta formale? «Certo, è nata come Verdi ma la proporrò alla commissione ambiente come presidente. D’altro canto a suo tempo avevamo già osteggiato la cessione di Asm a Dolomiti Energia e all’epoca avevamo pure espresso il desiderio di trattenere nel Comune la gestione dei rifiuti. Non è stato fatto, si è scelto di percorrere un’altra strada ed ora si dimostra complessità e fioccano i rimpianti. Ma non è tardi per tornare indietro. Per questo vogliamo lanciare sul tavolo di discussione del consiglio comunale proprio la gestione “in house”». E Dolomiti Energia? «Non abbiamo alcun vincolo con loro e arrangiarci è una strada assolutamente percorribile. Sia a livello comunale che di Comunità di Valle». DE, tanto per snocciolare delle cifre, prende dal Comune 4,8 milioni di euro all’anno per la raccolta dei rifiuti. «Facendo da soli si potrebbe risparmiare. Tra l’altro riusciremmo anche a dominare meglio e modulare su misura i vari interventi rispetto alle problematiche della cittadinanza e delle aziende». Previdi, non a caso, si preoccupa anche delle fasce di popolazione disagiate, come anziani e famiglie con bambini piccoli; entrambi devono provvedere allo smaltimento dei pannolini con costi che aggravano ulteriormente il bilancio familiare. «Attualmente il Comune non può fare sconti a queste categorie visto che i soldi al gestore DE deve darli. E non può decidere palazzo Pretorio perché lo sconto per legge non può essere spalmato sulle altre utenze ma deve necessariamente gravare sul bilancio del Comune. Insomma, DE vuole i suoi 5 milioni di euro a prescindere. In una gestione diretta da parte del Comune, invece, questi aspetti possono essere trattati in maniera diversa». Il presidente della commissione ambiente, poi, punta il dito sulla discarica dei Lavini. «È quella che rende meno. Maza e Ischia Podetti garantiscono più introiti mentre nella casse di Rovereto arrivano solo 300 mila euro l’anno. Mi chiedo: quanto ci abbiamo perso in questi anni? Purtroppo queste battaglie non sono mai state portate avanti. Aumentando i costi, però, potremmo venire incontro a chi ha difficoltà e abbassare le tariffe». Altra voce, il biogas. «Fattura 500 mila euro all’anno e al Comune non viene nulla in tasca. Per questo dico che ritoccando queste cifre e facendo da sé per i rifiuti il Comune può diminuire la tariffa e aiutare chi è in difficoltà. Non bisogna lavarsene le mani ed esternalizzare tutto. Tra l’altro si può studiare un sistema insieme alla Comunità di Valle e, contestualmente, creare posti di lavoro».
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MAURO PREVIDI |
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